Settimana di messaggi cifrati tra i giocatori al tavolo dell’ europoker. L’ agenzia di rating Moody’s, la stessa che valutava “AAA” Lehman Brothers giorni prima del fallimento, ha declassato l’ Italia poco prima dell’ asta dei BTP. Nella stessa giornata è uscita la notizia di un report scritto da Bank of America (BofA), banca attraverso i cui sportelli sono stati riciclati soldi del narcotraffico, in base al quale l’ Italia – per la teoria dei giochi – avrebbe il maggior  incentivo ad abbandonare l’ euro. Warren Buffet, terzo uomo più ricco del pianeta, ha rilasciato sempre nella giornata di venerdì un’ intervista a Bloomberg TV dicendo di non credere al futuro della moneta unica nella sua attuale forma. Siamo convinti si tratti di pura coincidenza il fatto che lo stesso Buffet sia importante azionista di Moody’s e di BofA, così come reputiamo sincere le conversazioni tra Warren e Mario Monti alla Allen Conference con i big dell’ economia americana.

In Germania, nel frattempo, la stampa riporta il “duetto” tra l’ istituto per la ricerca economica DIW e il ministro delle finanze Wolfgang Schäuble: il primo propone un’ imposta patrimoniale una tantum del 10%, pagabile per mezzo di sottoscrizione obbligatoria di titoli di stato, il secondo risponde che gli pare un’ idea interessante anche se non necessaria in Germania, bensì nei paesi dell’ Eurozona con un difficile rapporto tra gettito fiscale e ricchezza privata”. Chissà come si traduce in tedesco “parlare a suocera perchè nuora intenda”. Nella teoria dei giochi, messaggi e minacce svolgono un importante ruolo nel definire i contorni della matrice dei payoff e la nuova guerra fredda intra-europea non fa eccezione. Possiamo quindi solo presumere i contenuti delle conversazioni tra Monti e Frau Merkel all’ ultimo Eurosummit, immaginando un sobrio primo ministro italiano accennare con britannico aplomb alla cancelliera l’ alternativa tra l’ accettazione dello scudo anti-spread e la negoziazione dei destini dell’ euro il prossimo anno direttamente con Berlusconi. Chissà se le frequenze digitali ora definitivamente regalate a Mediaset, senza passare per un’ asta, non siano un regalo per il sostegno in parlamento e per il ruolo di “minaccia” di uso dell’ arma nucleare – l’ uscita dall’ euro e quindi il default –  nei confronti della Germania… Che nessuno creda a questo bluff è palesato sia dalla mancata reazione negativa all’ asta dei titoli italiani di venerdì, sia dalla semplice considerazione per esempio sugli intrecci economico-finanziari esistenti con la Francia, le cui banche e imprese non potrebbero evitare di venir trascinate nella catena di bancarotte causata da un default dell’ italia.

Ci pare legittimo dubitare della possibilità di avere un chiaro vincitore al tavolo dell’ europoker, vediamo anzi il rischio che alla fine perdano tutti i partecipanti, a cominciare dall’ anziana signora spagnola, ripresa da un videoamatore mentre viene portata a forza su una camionetta della polizia di Madrid colpevole di aver pacificamente protestato contro gli assurdi tagli di spesa e aumento dell’ IVA appena comunicati da Rajoy. Chissà se mai vedremo la stessa scena con protagonista il banchiere inglese Bob Diamond, correo della più grande truffa sul tasso d’ interesse Libor.