cartoon-black-hole

L’ esistenza di infiniti universi paralleli, nei quali si esprimono tutti i possibili accadimenti, è una rispettata teoria scientifica della fisica quantistica. Per ogni bambino che su una spiaggia di questa Terra tira per sbaglio una pallonata in faccia al vicino sdraiato al sole, esistono tanti altri mondi paralleli nei quali lo stesso bambino non colpisce la persona con il pallone, non gioca a pallone ma a biglie, tira il pallone in mare, non si trova su una spiaggia in quel preciso momento, e via dicendo. Evitando di entrare nel merito della valenza e della dimostrabilità di una tale ipotesi, non possiamo però esimerci dal riflettere su come potrebbero andare nel prossimo futuro le vicende in Italia e nel mondo, all’ interno di altri universi.

Quanto accade in questi giorni sul nostro pianeta è noto: le economie dei paesi industrializzati in situazione di stallo, con milioni di persone senza lavoro; la lotta al coltello in America tra Repubblicani e Democratici, al costo di far crollare l’ intera impalcatura della finanza mondiale; l’ Europa in affanno per salvare la moneta unica; la Grecia, oramai fallita, che non vuole più saperne di risparmiare e manda via chi vorrebbe salvarla; i politici italiani zimbello di tutto il mondo perchè cambiano la manovra economica ogni mattino – manca solo l’ annuncio di una tassa sul numero delle amanti; i tedeschi allibiti dal bizantinismo dei paesi mediterranei e disperati perchè consapevoli che non hanno via di scampo e dovranno pagare il conto; le pugnalate alle spalle dei francesi per fregare il petrolio libico all’ Italia; mezzo Giappone contaminato dalle radiazioni nucleari.

Anno 2020, ci piace pensare a cosa avvenne sulla terra di Plutòpia, il primo pianeta parallelo qui immaginato: la crisi economica finì il 24 dicembre 2011, quando – su ispirazione natalizia – i potenti della terra si incontrano in gran segreto per deliberare i nuovi rapporti di cambio tra le monete e una tassa mondiale sui patrimoni, destinata alla riduzione di buona parte dei debiti pubblici.PlUtopia Il giorno dopo, a Natale, il Fondo Monetario Internazionale guidato da un cinese annunciò il più grande piano Marshall della storia: dieci trilioni di dollari (3 dai cinesi, 5 stampati freschi freschi dalla FED americana, 2 dai paesi produttori di petrolio) da investire nel mondo in progetti di energie rinnovabili, sistemi per smaltimento rifiuti, riconversione di industrie altamente inquinanti, infrastrutture e logistica internazionale, riqualificazione delle forze lavorative, ricerca scientifica. I fondi per gli investimenti, dedicati a ridisegnare il nuovo sistema economico globale, vennero allocati nei dieci anni successivi da un consiglio a rotazione di saggi, in base a criteri di creazione di posti di lavoro, sostenibilità a lungo termine e ribilanciamento tra paesi in deficit e paesi con bilancia commerciale in surplus. Tali interventi avrebbero creato le premesse per decadi di prosperità. Il 2011 fu ricordato anche per la costituzione degli Stati Federali d’ Europa e del Governo Unico Europeo, diretto nei primi cinque anni da Angela Merkel. Anche il Regno Unito, a malincuore, ne entrò a far parte; Grecia, Spagna e Italia dovettero cedere Corfù, Ibiza e Sardegna alle banche tedesche per ripagare i debiti dei governi e da allora ci fu un boom del turismo dall’ Asia. Golman Sachs e le altre banche d’ affari di New York si pentirono delle malefatte e furono separate in due entità: banche commerciali, sotto il rigido controllo governativo, e banche speculative, autorizzate a investire solo i soldi degli ultraricchi e senza la leva del debito. Il nuovo governo americano impose una tassa straordinaria di un trilione di dollari ai banchieri che si erano arricchiti in modo scommisurato nei dieci anni precedenti. Una delle conseguenze positive fu, tra le altre, che i migliori studenti di Harvard smisero di voler lavorare come investment banker e diventarono scienziati e ingegnieri. Le cronache dell’ epoca riportarono anche la curiosa notizia di Tunga Tunga, sperduta piantagione nella torridissima Africa sahariana, comperata dallo Stato Federale Italiano e utilizzata dal 2012 per l’ esilio ai lavori forzati dell’ intera classe politica.

(continua…)