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earth Entropia

Molto meno bene andarono invece i fatti sul pianeta Entròpia, il secondo universo parallelo. Le cleptocrazie di Wall Street continuarono a corrompere i vari  governi americani, oramai sempre più instabili e di durata sempre più breve (come in Giappone e, dal 2012, di nuovo in Italia), affinchè non regolassero i mercati finanziari. Il livello di indebitamento delle banche d’ affari, le scommesse sui derivati e i nuovi prodotti finanziari (la grande invenzione fu il prestito ai disoccupati, garantito dai sussidi di disoccupazione, compresi quelli futuri dei figli) aumentarono in maniera esponenziale di dieci volte rispetto alle dimensioni del 2007; la Federal Reserve fu costretta nel 2015 a monetizzare l’ intero debito US con la conseguente svalutazione del 60% del dollaro. La Cina soffrì una perdita colossale sulle sue riserve valutarie e decise – forte della crescita della domanda interna, grazie alla lungimiranza dei suoi governanti – di innalzare una nuova cortina (muraglia) di ferro tra lei e gli Stati Uniti: blocco di import-export, ritiro dei propri rappresentanti da tutti gli organismi internazionali, nazionalizzazione delle società americane su territorio cinese, quintuplicazione della spesa nazionale per armamenti, costituzione dell’ Alleanza per il Capitalismo Controllato insieme a India, Brasile, Russia, installazione di basi militari in Africa e Australia per il controllo delle materie prime. In Europa, nel frattempo, il parlamento tedesco, stanco della presa in giro da parte dei paesi del ClubMed, decise sempre nel 2015 di abbandonare l’ euro e di adottare insieme a Olanda e Paesi Scandinavi una nuova moneta, il Kontor. Fu una mossa preparata per tempo e in segreto, per minimizzare le perdite.  Josef Ackermann, eminenza grigia di Deutsche Bank, concertò l’ acquisto da parte della Banca Centrale Europea di gran parte dei titoli di stato dell’ Europa meridionale, Francia compresa, che le banche tedesche avevano in portafoglio. I soldi ricevuti furono immediatamente prestati a imprese tedesche per l’ acquisto di asset reali strategici in giro per il mondo e ai privati per la costruzione e l’ acquisto di case, contribuendo così ad un boom edilizio in grado di sostenere la domanda interna nei primi difficili anni della rivalutazione del Kontor nei confronti dell’ euro. Il colpo da maestro di Ackermann fu possibile perchè alla BCE c’ era un italiano, Mario Draghi, costretto ad accettare il deal tedesco per poter salvare l’ Italia tramite l’ acquisto sul mercato dei titoli di debito. Più di qualche commentatore ricordò con malizia la mancata opposizione tedesca alla nomina di Draghi nel 2011. Il governo di Berlino – da sempre ammirato dai cinesi – si attivò inoltre, nei quattro anni precedenti all’ abbandono dell’ euro, per chiudere una serie di accordi di scambio bilaterali con il governo di Pechino, riuscendo così a spostare una parte importante delle esportazioni dall’ Europa direttamente alla nazione della Grande Muraglia. I cinesi, d’altronde, avevano oramai più bisogno delle tecnologie e delle automobili tedesche che di vendere giocattoli ai consumatori americani. L’ uscita della Germania dalla moneta unica comportò inizialmente il crollo di molti mercati e lo scompiglio finanziario: proteste di massa, violenza e terrorismo riaffiorarono in molti paesi e ci fu perfino il rischio di golpe militari. Cinque anni più tardi, nel 2020, la Grecia uscì dall’ euro per reintrodurre la Dracma, mentre la Spagna dibatteva ancora se non fosse il caso di fare lo stesso con la peseta. L’ inflazione nei paesi mediterranei tornò ad essere alta  e i rinati partiti di estrema destra conquistarono sempre più voti, soprattutto nelle aree più povere e oramai senza il denaro della Comunità Europea. Quanto all’ Italia, ci furono fortissime spinte secessionistiche da parte dei cittadini del nord, che volevano lasciare il Mezzogiorno al suo destino di miseria e criminalità crescente e si ritornò a governi che restavano in carica meno di un anno. Alle elezioni del 2019 si ripresentò l’ oramai ottuagenario Silvio Berlusconi con il suo nuovo partito, Benissimo!.

(continua…)