GRILLO INVITA CASALEGGIO SUL PALCO, E' UNA PERSONA PERBENEDopo il business, Internet ha rivoluzionato ora anche la politica e siamo solo agli inizi. Twitter e Facebook hanno fatto saltare le dittature arabe, colte di sorpresa dalla improvvisa facilità per milioni di persone nel darsi appuntamento in piazza attraverso un semplice click. I politici nostrani ritenevano di aver imbrigliato il pensiero critico con televisioni e giornali, sottovalutando il potenziale della Rete; hanno sbagliato tutti ed è esplosa la Primavera.

Come in tutte le rivoluzioni, caos ed esperimenti erratici necessariamente precedono le evoluzioni e la sintesi dei nuovi equilibri del sistema sottoposto a cambiamento. La democrazia rappresentativa ha dimostrato in Italia tutti i suoi limiti da quando i rappresentanti del popolo sono diventati autoreferenziali, troppo spesso corrotti e collusi, disconnessi dai cittadini (il Porcellum). La democrazia partecipativa, nella forma referendaria, funziona a volte bene (Svizzera) e spesso molto male (California) quando prevale la pancia del popolo, soprattutto di quello meno educato. Grillo propone la versione “liquida” di quest’ ultima, dove ogni istanza viene immediatamente discussa, promossa o bocciata dalla Rete. Il comico genovese imparerà a sue spese che non si può governare un paese in un mondo sempre più complesso e globalizzato tramite permanenti consultazioni online, che nascondono l’ ignoranza della materia dibattuta e la superficialità del pensiero. Un referendum sull’ euro vuol dire, in caso di vittoria dei nostalgici della lira, l’ immediata corsa agli sportelli ed il crollo del sistema finanziario il giorno dopo, così come è difficilmente ipotizzabile un valido piano energetico nazionale scelto per votazione online.  Nessuno sa ancora quale sarà l’ evoluzione e la nuova sintesi della democrazia dopo la rivoluzione causata da Internet, anche se la via intrapresa da Obama con la pubblicazione in rete delle propose di legge, per acconsentirne il commento (e le eventuali proposte migliorative) da parte dei cittadini interessati, è potenzialmente una direzione promettente.

L’ utilità del M5S in questa concitata fine della Seconda Repubblica non è la sua evidente incapacità governativa, bensì la forza d’ urto (lo tsunami) necessaria a scardinare (“aprire come una scatola di tonno”) un Parlamento ed un sistema politico marcio fino al midollo. La funzione dei grillini dovrebbe essere come quella di un sistema di videocamere a circuito chiuso introdotto all’ interno di un quartiere ad alta criminalità: quando i disonesti sanno di essere ripresi, diminuisce immediatamente il numero di crimini commessi. Il secondo e ancor più importante beneficio che possiamo attenderci dal partito di Grillo è quello di chi chiama il bluff nel gioco del poker europeo: prima di morire di austerità (terribili – ma non dovrebbero oramai sorprendere più nessuno – i numeri appena pubblicati dall’ Istat), qualcuno doveva spuntare fuori per vedere se veramente la Germania sia pronta a far saltare l’ Eurozona per il dogma del pareggio di bilancio e per l’ egoismo mercantilista. Pagliacci_Original_Score_CoverÈ toccato al “clown” Grillo (definizione del candidato alla cancelleria Steinbruck e dell’ Economist) questo ruolo – benvengano in tal caso i pagliacci! – e, non a caso, il Beppe nazionale ha subito mandato un pizzino a Frau Merkel a mezzo intervista con il settimanale tedesco Focus, ventilando la necessità italiana di fare default sugli interessi da pagare sul nostro debito pubblico.  L’ idea è giusta (chi ci legge sa che la proponiamo già da tempo), 80 miliardi di euro darebbero una bella boccata d’ ossigeno al paese,  anche se l’ interlocutore dovrebbe essere Mario Draghi invece del governo di Berlino. Il 65% dei BTP è infatti in mano italiana, prevalentemente banche, e quindi un default sugli interessi e/o una rinegoziazione del debito determinerebbe la necessità di nazionalizzare molti istituti finanziari, onde evitarne il fallimento. Poichè l’ Italia non ha più la sovranità monetaria, l’ unica soluzione a breve – senza considerare l’ uscita dall’ euro – è far stampare moneta dalla Banca d’ Italia all’ interno della procedura ELA (Emergency Liquidity Assistance), per sottoscrivere titoli di debito emessi ad hoc dallo Stato (come i Monti-bond per salvare il Monte Paschi di Siena). L’ ELA deve essere autorizzata dalla Banca Centrale Europea, ed è stata già utilizzata da Grecia e Irlanda per evitare il tracollo delle banche. Non è dato sapere se a Draghi piaccia l’ opera di Leoncavallo.

L’ altra intervista rilasciata da Grillo, sempre per avvisare i tedeschi che il vento sta cambiando, è stata con una televisione greca per lanciare un appello ai paesi PIIGS di unirsi e fermare insieme il suicidio economico collettivo imposto dai burocrati europei. Dubitiamo esistano fuori dell’ Italia dei clown così bravi, il tempo lo dirà. Nel frattempo, i tedeschi cominciano ad essere seriamente preoccupati, di qui la neo costituzione di un partito anti-euro ed il consiglio all’ Italia di ritornare alla lira, se non si volessero fare le necessarie riforme, da parte della CDU (partito della Merkel).

rondineLasciando quindi al M5S il ruolo di movimento di protesta per scardinare la disonestà nostrana e l’ egoismo-ottusità euro-tedesco, quale governo sperare per questa povera Italia? Una coalizione PD-M5S è da escludere, perchè altamente instabile e palesemente masochista per la sinistra (Grillo e Casaleggio spolperebbero in meno di un anno il partito di Bersani e D’Alema) – sorprende quindi assai l’ ingenuità (o la disperazione) dello smacchiatore di giaguari… In una nazione con il senso dello Stato, PD e PDL formerebbero una grande coalizione su un programma di 5 punti: 1) rinegoziazione in Europa del fiscal compact e della politica monetaria, per ridare fiato all’ economia; 2) creazione di un comitato governativo indipendente, con la partecipazione di carismatici membri internazionali, per vagliare ed approvare tutti gli appalti pubblici superiori ad un certo minimo, così da recuparare svariati miliardi mangiati dalla corruzione; 3) trasformazione della Cassa Depositi e Prestiti in banca per il finanziamento di progetti di infrastruttura, sul modello della tedesca KfW; 4) concreto programma di liberalizzazioni (intelligenti) e defiscalizzazione del costo del lavoro; 5) riduzione dei costi della politica (così la giustificata rabbia popolare trova una prima risposta). Aggiungendo anche una (parziale) rinegoziazione della spesa per interessi si possono liberare più di € 100 miliardi, risorse di cui il Paese ha urgente bisogno per evitare il tracollo. Occorre poi rivedere la legge elettorale e indire nuove elezioni entro 24 mesi, con il partito di Grillo che dimezzerebbe i voti invece di rischiare – se continua così – di prendere la maggioranza assoluta. L’ Italia abbisogna di un governo di unità nazionale, presieduto magari da una donna non appartenente a nessun partito (sarebbe l’ avversaria più temibile per Angela Merkel) e con il M5S in opposizione a fare le pulci “legge per legge”, affinchè i soldi non vengano mal spesi come nel passato. Sarebbe una vera e innovativa Primavera italiana.  Se una rondine non fa primavera, potrebbe bastare un clown.