• Spagna: contrazione del credito bancario a imprese e consumatori, con il conseguente rischio di minori consumi e investimenti.
  • Inghilterra: la Banca Centrale ha rivisto al ribasso le stime della crescita per il 2011 e al rialzo quelle dell’ inflazione.
  • Francia: il governo francese, sotto pressione dei mercati finanziari per deficit (-7%), crescita nulla nel secondo trimestre e per i rischi del sistema bancario, si appresta a varare tagli della spesa.
  • Italia: il governo ha approvato la manovra correttiva dei conti pubblici da 45 miliardi di euro; la ripresa italiana va a rilento.
  • USA: crescita solo dello 0,8% nei primi sei mesi dell’ anno, economia peggio del previsto; fiducia dei consumatori al livello più basso da trent’ anni.

I rischi di una contrazione della domanda globale, con  pesanti conseguenze anche per l’ export della Germania, potrebbero accelerare il dibattito all’ interno del parlamento tedesco, su quale sia il minore dei mali: 1) copiare la strategia della FED americana e monetizzare il debito, con probabile aumento dell’ inflazione a lungo termine (incluse bolle speculative sugli asset); 2) accettare la creazione di titoli di debito europeo (Eurobonds), sopportandone il costo finanziario (maggior spesa per interessi) ma soprattutto quello politico (Paesi “mediterranei” che non fanno più le riforme).

Secondo George Soros, non è rimasto più molto tempo alla Germania per difendere l’ euro e salvare il mondo da un cataclisma finanziario. I nodi fondamentali dei disequilibri tra le economie del mondo – troppi paesi in deficit che consumano più di quello che producono e disuguaglianze reddituali crescenti – sono arrivati al pettine. Trovare un nuovo equilibrio senza grandi sofferenze non sarà facile.  C’è bisogno di leadership illuminate e di maggior coordinamento internazionale, rinunciando ad egoismi nazionali; purtroppo non ci sembra di vedere granchè.