Gli ultimi polls pubblicati da Credit Suisse stimano una rapida crescita a sole due settimane dalle elezioni del 6 maggio scorso del consenso per Syriza, il partito della sinistra radicale anti-bailout. Le banche elleniche sono state prese d’ assalto dai cittadini per ritirare i risparmi, nel timore che vengano convertiti in dracme (lo 0,75% dei depositi prelevati in tre giorni, secondo il FT). La teoria economica delle aspettative razionali conferma così tutta la sua validità: la Grecia può fallire anche solo perchè tutti pensano che fallirà.
Nel frattempo, Germania, Banca Centrale Europea e UE rilasciano comunicati e interviste agguerrite nei confronti di Atene, minacciando indirettamente di abbandonare la Grecia al suo destino se la popolazione non voterà per un governo stabile e pro-bailout, pro-euro, alle prossime elezioni tra un mese. Un pò come i gorilla della foresta, che si battono il petto di fronte ad un animale nemico. Gli etologi ci spiegherebbero che più rimbomba il torace della bestia e più questa ha in realtà paura di soccombere nella lotta e preferirebbe evitarla.
Il primo ministro spagnolo Rajoy mette intanto le mani avanti e dichiara: “Rischiamo di restare fuori dai mercati”, mandando così un messaggio nemmeno tanto velato a Draghi, che si prepari ad acquistare lui i Bonos alle prossime aste per evitare che Madrid paghi tassi astronomici. Sarebbe sorprendente se da Roma non avessero già fatto squillare il telefono della BCE. Povero Mario, tutti a tirargli la giacca con foga affinchè ci salvi di nuovo (temporaneamente) da caos e barbarie.
Proviamo però ancor più compassione per Frau Merkel. Se non vorrà passare alla storia come il politico che distrusse l’ euro e l’ Europa, dovrà affrettarsi e correre ad Atene a pregare gli ellenici in ginocchio di accettare (“bitte, bitte, bitte”) i soldi per salvarli. Se non fosse tedesca, le verrebbe in mente che basterebbe forse far recapitare una borsa con € 100 milioni ad Alexis Tsipras, l’ingegnere 37enne alla guida di Syriza.
PS: in volo da Parigi per Berlino, l’ aereo di Hollande è stato colpito da un fulmine ed è dovuto tornare indietro. Pare che il neo-presidente francese abbia colto il messaggio e, atterrato in Germania con un secondo velivolo, avesse un atteggiamento molto più mite nei confronti della cancelliera. “Questi Eurobonds non s’hanno da fare”, scriverebbe un famoso italiano.